Il fenomeno del gioco d’azzardo è dilagante e di esso non si scorgono mai in contemporanea i due aspetti: quello divertente, creativo, innocuo e quello patologico, di dissipazione, marginalità e alla fine di estrema solitudine. Solitudine che prelude la catastrofe di quando chi è intorno (familiari, amici) e non si è accorto della tragedia incombente, comprende la situazione. Sono tante le famiglie che si sono trovate nel baratro per la dipendenza da gioco d’azzardo di un loro congiunto, tante le ditte con le casse vuote...
Il giocatore patologico è bravissimo a vivere una realtà doppia, quella del gioco e quella oscura e nascosta per reperire quanto serve a giocare. Non vi è dubbio che il gioco faccia parte da sempre del modo di essere nel mondo di ciascuno di noi; il gioco consapevole alleggerisce la vita, crea relazioni, fa star bene. Ma alle volte la vita rende fragili ed ecco che il ricorso al gioco per superare le difficoltà diviene una medicina, una compagnia assidua, necessaria a superarle e diviene una malattia. Due le soluzioni: la cura attraverso un lungo percorso di consapevolezza o il percorso giudiziario che porta alla condanna e talora a situazioni autodistruttive.
Nel 2003, un’epoca nella quale del fenomeno si parlava poco, ignorandolo o sottovalutandolo nella drammaticità dell’eccesso, si è tenuto all’Istituto Statale d’Arte, ora Liceo Artistico, un progetto biennale di conoscenza e prevenzione del fenomeno; conoscere per prevenire è da sempre una prassi seguita dagli insegnanti che vi operano. Il progetto è nato dall’incontro della docente psicologa dell’Istituto con il Centro di Terapia per giocatori d’azzardo Antonella Foi e dalla sensibilità del professore di grafica Adriano Lecce che ha immediatamente colto l’importanza della tematica e coinvolto i ragazzi della sua classe.
Il Progetto per la conoscenza-prevenzione dei comportamenti a rischio è stato il primo progetto scolastico di conoscenza e prevenzione in Italia! L’esperienza, unica nel suo genere, è andata maturando nel corso di due anni scolastici, offrendo agli allievi l’occasione di comprendere i molteplici aspetti e i rischi relativi all’approccio inconsapevole al gioco d’azzardo, ma anche l’occasione per misurare sul campo le competenze acquisite nel corso di studio frequentato. L’importanza della ricerca-conoscenza e l’approfondimento di un tema sociale dai contorni complessi e con dei risvolti umani e sociali estremamente delicati è stata determinante per riuscire a definire con gli allievi degli obiettivi comunicativi coerenti e mirati.
Si sono tenuti incontri con il direttore del Centro di terapia per giocatori d’azzardo e le loro famiglie, dott. Rolando De Luca, che ha introdotto e approfondito l’argomento, con ex giocatori d’azzardo che hanno descritto gli stati d’animo, le emozioni e i conflitti interiori del giocatore patologico, sono stati letti e commentati testi sull’argomento come Vite D’Azzardo, visionati film d’autore come Regalo di Natale di Pupi Avati e Una Vita in gioco di Campbell.
Ciò ha consentito di comprendere il fenomeno, stimolando riflessioni e considerazioni sui vari aspetti, per maturare un’idea creativa consapevole e precisa capace di ideare e realizzare graficamente la comunicazione destinata al pubblico.
Al progetto didattico hanno partecipato, oltre ai professori Antonella Foi e Adriano Lecce, al terapeuta dott. Rolando De Luca e all’associazione A.GIT.A. (Associazione degli ex-giocatori d’azzardo e delle loro famiglie) la classe 5°F della sezione di Grafica pubblicitaria e Fotografia dell’Istituto, che hanno realizzato un percorso didattico in grado di consentire l’espressione delle proprie peculiarità. Nell’ambito del progetto si sono ideati e realizzati una serie di artefatti grafici, fra i quali: 1) il nuovo marchio dell’associazione; 2) un manifesto per il convegno nazionale; 3) la nuova tessera associativa; 4) un segnalibro commemorativo per il 5° convegno nazionale AUTO AIUTO E TERAPIA PER I GIOCATORI D’AZZARDO E LE LORO FAMIGLIE - Esperienze e prospettive in Italia, che si sarebbe tenuto a Campoformido (UD) il giorno 11 dicembre 2004.
La realizzazione in stampa ha consentito ai ragazzi un approccio positivo al manufatto grafico, del quale hanno seguito tutta la realizzazione, dalle fasi di pre-stampa, alla stampa stessa del manifesto selezionato. Ciò ha fatto comprendere che la realizzazione di un progetto richiede delle conoscenze propedeutiche che devono essere tenute in debita considerazione per la buona riuscita dello stesso.
Per ampliare l’esperienza interdisciplinare, la classe nel Laboratorio di Fotografia, diretto dal prof. Luigi Ercole, ha realizzato uno spot, interpretando visivamente mediante le riprese un aspetto del tema. Il tutto è stato preceduto dalla realizzazione di uno story-board, premessa grafica narrativa necessaria prima delle fasi di ripresa. Lo spot della durata di 30” presenta la dinamica tipica di una partita di poker, nel corso della quale, tuttavia, c’è la sorpresa di scoprire che i partecipanti alla partita stessa sono... un unico giocatore! “Al gioco d’azzardo anche se vinci... PERDI! perché... giochi contro te stesso!” questo è lo slogan che completa la comunicazione.
Nell’ambito del progetto è stata organizzata, presso il Centro Polifunzionale di Campoformido, una mostra, nella quale sono stati esposti tutti i lavori degli allievi, molto apprezzati dai partecipanti al convegno. L’esperienza è stata un’occasione di crescita e maturazione da tutti i punti di vista: umano, didattico e anche professionale per i contatti con la realtà operativa, anticipando quella contaminazione scuola-lavoro che sarebbe divenuta una realtà scolastica consolidata solo parecchi anni dopo. Hanno partecipato concretamente al progetto Fotolito Selekta e Grafiche Filacorda, entrambe di Udine, che hanno messo a disposizione competenze e strumentazione; ad esse e a tutti coloro che a vario titolo hanno contribuito alla sua realizzazione è andato il ringrazia- mento dei coordinatori.
Un’ultima cosa... il manifesto, che è proposto in figura, è ancora esposto nei corridoi del Liceo Artistico e all’ingresso del Centro di terapia per giocatori d’azzardo e le loro famiglie di Campoformido; e il dott. De Luca lo rinnova quando il sole ne sbiadisce i colori, perché le cose belle e piene di significato sono sempre in grado di rinnovare il messaggio!